Ludovica Carbotta

Informazioni

L’esplorazione di uno spazio urbano richiede tempo, propensione all’ascolto, capacità di assorbire le convenzioni sociali e culturali ad esso sottese, apertura interpretativa. Ponendosi come individuo in costante relazione con un corpo collettivo, la ricerca di Ludovica Carbotta poggia esattamente su queste premesse. È un corpo di cui tutti facciamo parte, eppure a volte distante e astratto. L’osservazione della comunità, nella sua fisicità e nella sua essenza, intesa come luogo di vita, come spazio generativo in evoluzione, diventa così il campo d’azione dell’artista per riflettere sulle strutture sociali che hanno dato forma agli attuali agglomerati urbani. Per mettere in discussione lo spazio che ci circonda, Ludovica Carbotta adotta il suo corpo come misura, come filtro. La sua esistenza, esperienza soggettiva, presenza fisica diventano dispositivi attraverso cui confrontarsi con l’oggetto di ricerca, determinando situazioni che generano la formalizzazione e le proporzioni finali del lavoro stesso. Il disegno, la fotografia e la scultura, mezzi e passaggi privilegiati dall’artista, danno vita a forme che tentano di distaccarsi dall’esperienza diretta per costituirsi in documentazione elaborata, fantastica, frutto di una processualità spesso non del tutto prevedibile.

La relazione tra luogo immaginario e luogo reale è ultimamente punto centrale del percorso intrapreso da Ludovica Carbotta. Partendo dalla tradizione letteraria dell’ekphrasis, ovvero la descrizione verbale di un’opera visiva, l’artista riflette sul significato di riproduzione nella storia dell’arte. A motorway is a very strong wind (2014), un progetto articolato e sfaccettato, mette in atto all’inverso questa riflessione con l’intenzione di rivelare la concezione di un luogo ideale per una comunità partendo da un ragionamento collettivo. Il progetto parte da una chiamata a raccolta di numerose personalità con cui l’artista ha condiviso momenti, a cui è stato chiesto di fornire una nota su ciò che percepivano come luogo ideale per una comunità sulla base di modelli vissuti, immaginati, utopici o reali. Il risultato è una grande installazione composta dalle traduzioni fisiche delle suggestioni di ogni soggetto coinvolto. Spazi, architetture,

strumenti materiali e codici linguistici, regole su cui fondare e sviluppare una società, inventati, presi in prestito, citati, diventano la traccia di una comunità plurale, corale e immaginaria. Sono racconti fusi e incrociati, un accordo tra visioni singolari che transitano nel loro stato attraverso la mediazione della figura dell’artista. Ludovica Carbotta segue le tracce raccolte tirando fuori una configurazione ambientale ideale. Qui è la descrizione verbale, la forma scritta ad assumere una tridimensionalità, a costituirsi in paesaggio, apparizione di uno spazio composto da desideri individuali in potenza condivisi. Il corpo collettivo, trasformato e interpretato diventa così un’ipotesi di mondo.

Ilaria Gianni

Artwork

Attraverso l’esplorazione fisica e mentale degli spazi urbani, la pratica di Ludovica Carbotta si concentra sulle connessioni che gli individui stabiliscono con l’ambiente che abitano. Lo spazio della città costituisce un campo d’indagine fondamentale, sia si tratti di forme architettoniche, sia di organismi collettivi, sia di storie da raccontare. Lavorando al confine tra realtà e finzione, le sue opere recenti combinano installazioni, testi, performance e lavori sonori.

Influenzata dal genere letterario dell’ekphrasis, negli ultimi due anni Carbotta ha focalizzato la sua ricerca sull’importanza della riproduzione e della rappresentazione nella storia dell’arte e sulle loro potenziali applicazioni pratiche. La tradizione letteraria dell’ekphrasis è una descrizione verbale di un’opera d’arte, sia essa un dipinto, una scultura o un’architettura. Si potrebbe definire come un passaggio di stato (o una traduzione) dove il

materiale fisico e concreto dell’arte torna a essere materiale immaginativo attraverso un processo di trasposizione in parole. Pertanto, poiché ogni traduzione genera una trasformazione, Carbotta utilizza l’ekphrasis per ri-vivere un luogo o un oggetto come una novità, come un’epifania.

CV

Ludovica Carbotta,Torino, 1982.
Vive e lavora a Londra – Vive y trabaja en Londres – Lives and works in London

FORMACIÓN / FORMAZIONE / EDUCATION

2014-2015 MFA Fine Art, Goldsmiths University, Londra

2011-2012 MA Fine Art (primo anno), Central Saint Martins, Londra, Ariane de Rothschild Prize, Milano, 2011

2008 Advanced Course in Visual Arts – Yona Friedman Visiting Professor, Fondazione Antonio Ratti, Como

2005 BA Pittura, Accademia di Belle Arti,Torino

 

EXPOSICIONES INDIVIDUALES / MOSTRE INDIVIDUALI / SOLO EXHIBITIONS

2014 A motorway is a very strong wind, a cura di Martina

Angelotti, Care Of, Milano

2013 Ludovica non abita più qui, collaborazione con Simone Menegoi, Via Settala, Milano

Vitrine 270°. Ludovica Carbotta, a cura di Stefano Collicelli Cagol, GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino

2011 GreaterTorino. Ludovica Carbotta – Manuele Cerutti, a cura di I. Calderoni, G. Bertolino, MT. Roberto, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo,Torino

2010 Contenuto ridotto, a cura di JuliaTrolp, NeroCuboProject, Rovereto

Il viaggio è andato a meraviglia. Ludovica Carbotta, Chan Arte, Genova

Campo volo. Il viaggio è andato a meraviglia, a cura di Carlo Fossati e blank,Torino

2009 Costruttore di mondi molto simili al nostro, Placentia Arte, Piacenza

2007 Different Sea?, a cura di Claudio Cravero, SuPalatu, Villanova Monteleone

 

EXPOSICIONES COLECTIVAS, BECAS Y PREMIOS / MOSTRE COLLETTIVE, BORSE DI STUDIO E PREMI / GROUP EXHIBITIONS, AWARDS, CURATORIAL PROJECTS

(selección / selezione / selection) 2015 Ce l’ho, mi manca, Museo

Mandralisca, Cefalù

Degree Show, MFA Goldsmiths University, Londra

Patientes Politicos, Espai Colona, Barcellona / Galeria Metropolitana, Santiago, Chile,

Cura, Camec, La Spezia

Grand Domestic Revolution, a cura di Martina Angelotti e Silvia Simoncelli, in collaborazione con Casco – Office for Art, Design and Theory, Utrecht –Yolande van der Heide, Careof, Milano

Arte in Memoria 8, a cura di Adachiara Zevi, Sinagoga di Ostia Antica, Ostia

2014 Panta rei, tutto si trasforma a cura di Federica Forti, Museo Civico del Marmo, Carrara

DIVERSI MURI. UN OMAGGIO A N.O.F.4 – Oreste Fernando Nannetti, a cura di Egija Inzule e Cesare Pietroiusti, Istituto Svizzero di Roma, Roma

What’s cooking, a cura di Anne Koskiluoma eTanjaTrampe, Museum Bärengasse / Gasthaus zum Bären, Zurigo

No music was playing, a cura di Daniele Balit, Instants Chavirés, Montreuil, Parigi

Killing Floor, studio / A motorway is a very strong wind, a cura di Carlo Fossati, e/static blank, Torino

Non potendomi arrampicare sulle nuvole, presi per le colline, a cura di Eva Fabbris, Galleria Civica Valdagno, Vicenza

2013 Vitrine. Alle radici della democrazia, a cura di Stefano Collicelli Cagol, GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino

Osmosis, progetto di fine corso Luiss Master of Art, Stazione Tiburtina, Roma

Artists’ Film Club: Walking Sideways a cura di Elsa Coustou, Lucia Garavaglia e Alana
Kushnir, ICA, Londra

2012 FinalistTalent Prize,Talarico Editore, Roma

Young Londra, a cura diTara Cranswick, V22 The Biscuit Factory, Londra

Sotto la strada, la spiaggia, a cura di Benoit Antille, Michele Fiedler, Andrey Parshikov, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo,Torino

MA Fine Art 2012 Central Saint Martins, INTERIM SHOW, V22 The Biscuit Factory, Londra

TakeThe Leap. Peep-Hole Annual Benefit, Peep Hole, Milano,

Neve chimica, a cura di Lorenzo Balbi, organizzata da Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Casa Olimpia, Sestriere

Microsculpture Biennial, a cura di Karl Heinz, Kunstverein Bully, Kleinkems, Friburgo

Silverstein annual, invitata da Alberto Salvadori, Bruce Silverstein Gallery, NewYork

2011 1° Premio Ariane de Rothschild Prize, Rothschild Foundation, Milano

FinalistTalenti Emergenti, Strozzina Museum, Firenze

Aghilysti, Gum Studio, Artissima Lido, Torino

Dublin Contemporary 2011, Terrible Beauty – Art, Crisis, Change eThe Office of Non- Compliance, a cura di Jota Castro, Christian Viveros Fauné, Dublino

Premio Ariane de Rothschild 2011, Palazzo Reale, Milano

Terre vulnerabili, a cura di Chiara Bertola e Andrea Lissoni, Hangar Bicocca, Milano

Emerging talents 2011, Centro di Cultura Contemporanea Strozzina (CCCS), Palazzo Strozzi, Firenze

2010 Argonauti, a cura di Andrea Bruciati, ArtVerona, Verona

Fort/Da, a cura di Alis/Filliol, Cars, Omegna

Il migliore dei mondi possibili,

Conduits, Milano

Un archivio storico: quattro interpretazioni, a cura di Francesca Pagliuca, Unicredit Studio, Milano

21×21:21 artisti X il 21° secolo, a cura di Francesco Bonami, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo,Torino

Titolo grosso, Cripta 747,Torino

2009 Opening. Il Balletto dell’Esperia incontre l’arte contemporanea, a cura di Lisa Parola, Cavallerizza Reale / Manica Corta,Torino

00 processo espositivo, Ludovica Carbotta – Alis/Filliol, Via Artisti, Torino

Usine de rêve, a cura di Cecilia Casorati, Sabrina Vedovotto, 26 cc, Roma

2008 Public Improvisations, a cura di Luca Cerizza e Anna Daneri, Fabbrica del Vapore, Milano

Corso aperto, a cura di Luca Cerizza, Anna Daneri e Cesare Pietroiusti, Fondazione Ratti, Como

No Location Relocation, a cura di Milovan Farronato, A.T. Kearney, Milano

Superfici sconnesse, a cura di Lisa Parola, Palazzo Barolo, Torino

Germinazioni – A new breed, a cura di Norma Mangione, Chiara Canali e Alberto Zanchetta, Palazzo della Penna, Perugia

2007 Leap into the Void. Proposte XXII, a cura di a.titolo, Accademia Albertina,Torino

2006 Watercollection.net, a cura di Cittadellarte, Lov Durden, Torino

 



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