Teresa Solar

Informazione

Teresa Solar Abboud (Madrid, 1985) afferma che nella sua opera esiste un interesse continuo per il linguaggio e i suoi processi di traduzione, in costante trasformazione.

Figlia di padre spagnolo e madre egiziana, Teresa parla arabo, ma non sa leggerlo né scriverlo, e ha assunto questa circostanza come una condizione più che determinante del suo lavoro, dedicato a esplorare il concetto di traduzione in un senso più ampio di quello testuale; per il modo e la forma in cui compone i suoi racconti. Come dice lei stessa, «per quanto si basi in fatti reali, niente di ciò che qui si descrive è vero – in realtà niente di ciò che qualcuno dice essere accaduto veramente, è accaduto veramente. Eppure, quando viene descritto, è accaduto nella misura in cui è stato raccontato,
e pertanto è vero in quanto raccontato». La narrazione e il passato biografico si confondono in un unico discorso, in cuiTeresa si lascia coinvolgere nel momento stesso in cui se ne distanzia.

La mostra riunisce opere corrispondenti a due distinti progetti. La serie fotografica Llano múltiple, 2012, raccoglie immagini di una casa di legno, situata in una valle in mezzo al nulla e semidiroccata, che continua a ospitare la memoria delle riprese che nel corso di quasi un quarto di secolo lì effettuarono John Ford, Sam Peckinpah e Wim Wenders; o su cui per lo meno si è sovrapposta questa narrazione mitologica, ma che curiosamente emana ancora un’anomala veridicità. L’opera affronta, per dirla con le parole dell’artista, «il processo di traduzione e scambio degli spazi storici con i rispettivi referenti cinematografici, ma anche il processo inverso».

Le due opere di Doble mordido, 2013, e il video Todas las cosas que no están, 2013, rientrano in un altro progetto, emerso sull’onda della storia delle ricerche scientifiche di Harold Eugene Edgerton, inventore dello stroboscopio e padre della fotografia ultrarapida, e dello zoologo Donald R. Griffin, che avrebbe dimostrato che un raro tipo di pipistrello è capace di volare attraverso i corpi solidi. Ma, come la storia precedente, anche questa è solo il fondamento su cui poggia la vera proposta di Solar. Per dirla con le sue stesse parole: «La riflessione sul ricordo e la memoria attraverso la ricostruzione di spazi», o, come scrive Carlos Fernández Pello, «i progressi tecnologici utilizzati da Edgerton per catturare ciò che sfuggiva all’occhio umano incontrano in Doble Mordido l’opacità del blocco di Griffin. Sono macchine misteriose perché sono state utilizzate per filtrare la luce atomica o per proteggere le immagini classificate delle radiazioni, ma anche perché, una volta spogliate della propria funzione tecnica, non parlano né servono, ma sfiorano, toccano e conducono nell’abisso di ciò che è, ma non può essere visto».

María de Corral
Lorena Martínez de Corral

Artwork

È da vari anni che lavoro sul concetto di decorazione e delocalizzazione nell’industria cinematografica e turistica. In molti casi si tratta di ricreare scene, piani e dialoghi di determinati film o fotografie. Mi interessa il processo di traduzione e scambio degli spazi storici con i rispettivi referenti cinematografici, ma anche il processo inverso attraverso il quale le condizioni di produzione di certi film o documentari “lasciano un’impronta” e diventano esse stesse fatti storici e punti di riferimento geografici.

A tutto ciò si aggiunge il fatto che questi riferimenti sono in qualche modo collegati alla mia biografia. Ad esempio, la mia serie di lavori sulla “traslazione” e la dislocazione delle decorazioni in Lawrence d’Arabia è connessa alla mia condizione di analfabeta in lingua araba (figlia di madre egiziana, parlo arabo, ma non so né leggerlo né scriverlo) e con il modo invertebrato di produzione di significato. Analogamente, nel mio ultimo film sul fotografo e ingegnere Harold Edgerton, non solo il video ruota attorno a un viaggio personale nel centro degli Stati Uniti, ma la voce narrante è un’attrice che parla per me e io interpreto il mio stesso personaggio all’interno del film. Tutti questi lavori sviluppano una riflessione sulle implicazioni “biopolitiche”, aneddotiche e fangose delle grandi narrazioni identitarie.

Nel mio ultimo progetto presso la galleria Formato Cómodo, è particolarmente importante il lavoro sul linguaggio e la traduzione: la mostra si incentra sulla materializzazione del linguaggio dei segni e sul carattere gestuale, astratto e corporale inerente a qualsiasi lingua. A partire da questa premessa, sviluppo, mediante ceramiche realizzate sul tornio del vasaio e sculture, una serie di opere che traducono i segni in forme e superfici e ci parlano della resistenza fisica che accompagna la traduzione di ciò che non si riesce a comprendere, di ciò che ci è estraneo.

Teresa Solar

CV

Teresa Solar Abboud (Madrid, 1985). Vive y trabaja en Madrid – Vive e lavora a Madrid – Viu i treballa a Madrid – Lives and works in Madrid

Estudió Bellas Artes en la UCM y cursó estudios de posgrado en la UEM gracias a una beca de la Fundación la Caixa. Entre otros proyectos ha expuesto individualmente en Matadero Madrid, en el Centro de Arte 2 de Mayo y en la Galería Formato Cómodo.

Ha sido recientemente premiada con la beca de producción Fundación Marcelino Botín, con la que va a producir su próxima película.También ha ganado el premio Generaciones 2013 y la beca de producción CAM 2011, con la que realizó Todas las cosas que no están, su anterior mediometraje.

FORMACIÓN / FORMAZIONE / FORMACIÓ / EDUCATION

Licenciada en Bellas Artes por la UCM. Madrid

Graduada en el Máster Oficial en Arte Contemporáneo (MOAC) por la UEM. Madrid

EXPOSICIONES INDIVIDUALES / EXPOSICIONS INDIVIDUALS / MOSTRE INDIVIDUALI / SOLO EXHIBITIONS

Todas las cosas que no están. Matadero Madrid. Foreign Office. Galería Formato Cómodo. Madrid

2012 Sin heroísmos, por favor. CA2M. Madrid

El llano múltiple. Galería Formato Cómodo. Madrid

Los embajadores, Centro Párraga. Murcia

2010 Los embajadores, Galería Vall Ortí. Valencia

EXPOSICIONES COLECTIVAS, BECAS Y PREMIOS / EXPOSICIONS COL·LECTIVES, BEQUES I PREMIS / MOSTRE COLLETTIVE, BORSE DI STUDIO
E PREMI / GROUP EXHIBITIONS, AWARDS, CURATORIAL PROJECTS (selección / selezione / selection)

2015 Reunión de hechos. Galería Slowtrack, Ms. Rina Bowen Gallery

The rescue of the effects, General Public. Berlín

(…), Can Felipa, Barcelona Iceberg 2, Matadero. Madrid

Premio artista revelación, Jugada a tres bandas. Madrid

2015 – 2014 Beca de producción Fundación Marcelino Botín

2012 Premio Generaciones, Fundación Caja Madrid

2011 Appeal to probability, Het Wilde Weten. Holanda

Premio ABC, Museo ABC. Madrid

Rencontres internationales,

Centre Pompidou, Museo Reina Sofía, Haus der Kulturen der Welt

Beca de producción CAM. Selección premio de artes plásticas ABC

2010 Entes, Galería Àngels. Barcelona

Los embajadores, Galería Vall Ortí, Valencia

Oscuro y salvaje, Casa Encendida. Madrid

Rencontres Internationales, Haus der Kulturen der Welt, Berlín. Museo Reina Sofía. Madrid

Premio “Tentaciones”, Feria Estampa. Madrid

Residencia en Glogauair, Berlín, Comunidad de Madrid

2009 Rencontres Internationales, Centre Pompidou. París

I am getting so far out, Galería DUVE. Berlín

Yo no tengo razón, Sala Offlimits. Madrid

LOOP Festival, CCCB. Barcelona

Beca de producción en artes plásticas, Comunidad de Madrid

Selección Instantes de Paisaje 09, CDAN. Huesca

Selección en II Certamen de dibujo contemporáneo Pilar y Andrés Centenera Jaraba. Guadalajara

2008 Beca para estudios de Máster La Caixa

Beca Erasmus de traslado a la Universidad de Wimbledon. Londres

2007 Finalista IV Concurso de Dibujo UCM. Madrid

Beca de Ayuda a la Producción INJUVE

2006 Beca Séneca de traslado a la Universidad de Barcelona



Opere in Mostra